Archivio mensile:giugno 2017

Informativa privacy europea – Le informazioni da fornire all’interessato.

Il nuovo Regolamento Europeo “ritocca” anche l’informativa privacy. Il GDPR ha infatti in parte modificato il novero delle informazioni da fornire all’interessato, mantenendo invece la distinzione – già presente anche nel Codice – fra l’ipotesi di raccolta dei dati presso l’interessato (art. 13 del Reg.) e l’ipotesi in cui i dati sono ottenuti da terzi (art. 14 del Reg.).

Da segnalare innanzitutto che la nuova informativa non ha solo aumentato il numero di informazioni in questione. Al contrario, alcune informazioni non devono più essere fornite: per esempio, non sarà più necessario indicare il responsabile per il riscontro all’interessato in caso di esercizio dei suoi diritti, qualora tale responsabile sia stato designato.

Tuttavia, pare più opportuno evidenziare quelle che appaiono le modifiche più rilevanti in termini di informazioni aggiuntive da fornire all’interessato. Fra queste, in primo luogo, i dati di contatto (si noti bene: non il nome) del responsabile della protezione dei dati, se nominato. Oltre alle finalità del trattamento, bisognerà indicare la base giuridica dello stesso.

Se il trattamento è necessario per il perseguimento di un interesse legittimo del titolare o di un terzo, dovrà essere indicato tale legittimo interesse. Come già nel vigore del Codice, detto interesse legittimo dovrà ovviamente essere prevalente rispetto agli interessi o ai diritti e alle libertà fondamentali dell’interessato. A questo proposito, tuttavia, il Garante ha sottolineato che il bilanciamento tra il legittimo interesse degli uni e i diritti e le libertà dell’altro spetta al titolare (non all’Autorità di controllo) e questo compito rappresenta una delle principali estrinsecazioni del principio di “responsabilizzazione” che pervade l’intera nuova disciplina privacy.

Si dovrà specificare se si intende trasferire i dati verso un Paese terzo o a un’organizzazione internazionale (oltre a una serie di informazioni aggiuntive in merito).

Un’altra importante novità è la necessità di indicare il periodo di conservazione dei dati o, in alternativa, i criteri adottati per stabilire il periodo in questione. Si dovranno inoltre comunicare il diritto alla portabilità dei dati, il diritto di revocare il consenso in qualsiasi momento, il diritto di proporre un reclamo all’Autorità di controllo, nonché l’eventuale esistenza di un processo decisionale automatizzato, compresa la profilazione e, in tale ipotesi, informazioni significative sulla logica utilizzata, nonché l’importanza e le conseguenze previste di tale trattamento per l’interessato.

Si dovrà specificare inoltre se la fornitura di dati personali è un obbligo legale o contrattuale oppure un requisito necessario per la conclusione di un contratto, e se l’interessato ha l’obbligo di fornire i dati personali nonché le possibili conseguenze della mancata fornitura di tali dati.

Nel caso di cui all’art. 14 del Reg. (dati non ottenuti presso l’interessato), si dovrà comunicare la fonte dei dati e, eventualmente, se si tratta di fonte accessibile al pubblico. Inoltre, in tale ipotesi il termine per fornire l’informativa all’interessato deve essere un termine ragionevole e, comunque, non superiore a un mese decorrente dalla raccolta. Se i dati sono destinati alla comunicazione con l’interessato o alla comunicazione a terzi, l’informativa deve essere resa al momento della comunicazione e non più, come invece prevede il Codice, della registrazione dei dati.

Fonte: Regolamento Europeo Privacy (GDPR)

Disponibili i software privacy reg. UE 2016/679 anche in francese

Sono stati pubblicati su www.ediramafrance.com i nuovi software in lingua francese per realizzare l’analisi di conformità al Reg. Ue 2016/679 e la valutazione rischi impatto dei trattamenti dati.

Logiciell PIA

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Regolamento Ue Privacy: aziende sempre più pronte a recepirlo

 

Nonostante il progresso degli ultimi 12 mesi, la maggior parte delle aziende europee e statunitensi non è ancora adeguatamente preparata a rispettare il nuovo regolamento generale sulla protezione dei dati (Gdpr) della Commissione europea, la cui entrata in vigore è prevista per il prossimo anno. È quanto emerge dai risultati di una ricerca commissionata dalla società informatica Compuware Corporation e condotta da Vanson Bourne coinvolgendo circa 400 chief information officer di grandi aziende che coprono una sezione trasversale di mercati verticali in Francia, Germania, Italia, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti. Il sondaggio, realizzato nell’aprile 2017, è stato il follow up di una ricerca analoga eseguita nel 2016.

Privacy, nuovo Regolamento Ue: il Garante lancia iniziative con P.A. e imprese

 

In vista dell’applicazione del Regolamento europeo sulla protezione dati – prevista a partire dal 25 maggio 2018 – il Garante lancia una serie di iniziative per fornire ai soggetti pubblici e privati indicazioni utili e accompagnare il processo di adeguamento alle nuove norme.

Sono partite oggi le lettere indirizzate ai vertici delle Amministrazioni centrali, agli Enti pubblici, alle Regioni, alle Province autonome, alle Autorità indipendenti e ad altri organismi rappresentativi con le quali viene preannunciato dal Garante un piano operativo che prevede un ciclo di incontri. Tre incontri verranno svolti entro il prossimo mese per un primo confronto con i soggetti pubblici e ai quali si chiederà di rappresentare le azioni che hanno già messo in atto e le eventuali esigenze di chiarimento e saranno condivisi gli approfondimenti svolti e le riflessioni eventualmente già maturate.

A questi incontri ne seguiranno altri, a partire dal mese di ottobre, nei quali il Garante fornirà indirizzi e assicurerà il supporto all’opera di implementazione del Regolamento, aiutando ad individuare le soluzioni più efficaci per una corretta transizione verso le nuove regole. Analoghe iniziative di collaborazione sono state avviate nei confronti del mondo delle imprese rivolte in particolare con Abi, Ania e Confindustria con le quali si sta definendo un calendario di incontri.

L’Autorità sta collaborando attivamente, in sinergia con le altre Autorità privacy europee, alla definizione di linee guida e contributi per facilitare l’applicazione del nuovo quadro regolatorio e delle importanti novità introdotte. Sul sito del Garante sono infatti già state pubblicate le Linee guida sul Responsabile della protezione dati (RPD) e sul diritto alla portabilità dei dati e una Guida all’applicazione del Regolamento Ue. Il lavoro di supporto proseguirà nei prossimi mesi con l’elaborazione di ulteriori atti di indirizzo.