Archivio mensile:luglio 2017

Pubblicato il nuovo software Project Privacy

Project Privacy è il software per progettare e realizzare illimitati progetti inerenti la privacy europea Reg. UE 2016/679.

Il software guida l’utente nelle varie fasi di implementazione del singolo progetto privacy, fornendo un supporto operativo per:
_ realizzare correttamente le singole fasi di implementazione, grazie all’archivio pre-caricato delle fasi di implementazione
_ gestire lo stato di avanzamento lavori di ogni singola fase
_ gestire le risorse economiche necessarie
_ gestire i tempi di lavoro
_ gestire le scadenze di ogni attività
_ associare qualsiasi documento alla singola fase di progettazione
_ gestire i compensi in modo analitico

Con Project Privacy l’utente viene guidato nella gestione del progetto di implementazione e aggiornamento in modo completo, corretto e veloce.

Download Guida Software Project Privacy

Guarda il video demo

Requisiti: presenza di Windows XP, Vista, 7, 8, 9, 10 e versioni superiori.

Licenza per 2 pc – 12 mesi di aggiornamenti e assistenza incluse.
Numero di progetti gestibili: illimitato

In offerta a 1.200 euro i.e. anzichè 1.400 euro i.e.

Pagamento

_ Carta di credito su protocollo sicuro PayPal

_ Con bonifico bancario
IBAN IT54 Y070 7202 4060 2900 0604 344 – Emil Banca  intestato a Edirama di M. Rapparini –
Importo bonifico Iva inclusa: 1464 euro
Una volta effettuato il bonifico inviare copia via email a ediramaweb@gmail.com

Invio del software entro 24 ore dall’ordine.

Precisazioni per l’accreditamento delle certificazioni per la tutela dei dati personali in base a Reg. Privacy

 

Il Garante Privacy e ACCREDIA richiamano l’attenzione sulla necessità di attendere la definizione  di criteri e requisiti comuni per la conformità delle certificazioni in materia privacy al Regolamento UE 2016/679
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A seguito del comunicato congiunto di ACCREDIA e del Garante della Privacy in merito alla definizione di criteri e requisiti comuni per la conformità delle certificazioni al Regolamento Privacy UE 2016/679, ACCREDIA ha emesso una nuova circolare per gli Organismi che certificano i processi con cui le organizzazioni garantiscono la tutela delle persone fisiche nelle operazioni di trattamento dei dati personali.

Lo schema di certificazione proprietario ISDP©10003:2015 “Criteri e regole di controllo per la certificazione dei processi per la tutela delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali – Reg. UE 679/2016” è stato sviluppato da INVEO, Organismo già accreditato per la certificazione dei dati in ambito sanitario e farmaceutico, con l’obiettivo di permettere alle organizzazioni la dimostrazione  verso  le  parti  interessate di  diligenza  per l’adozione volontaria   di   un   sistema   di   analisi   e   controllo   dei   principi e delle   norme   di  riferimento in tema di data protection.

La certificazione può essere implementata da ogni tipo di organizzazione, pubblica o privata, operante in qualsiasi settore merceologico, soggetta alle norme vigenti in tema di tutela delle persone con riguardo al trattamento dei dati personali e alla libera circolazione di tali dati.

Attraverso il certificato, rilasciato da un organismo di parte terza indipendente, l’organizzazione può valutare l’adeguatezza del suo sistema di gestione per il trattamento dei dati personali, con particolare riferimento alla corretta gestione dei rischi.

ACCREDIA   e   il   Garante   per   la   protezione   dei   dati   personali   ritengono   necessario   sottolineare – al   fine   di  indirizzare   correttamente   le   attività   svolte  dai   soggetti   a   vario   titolo   interessati  in   questo   ambito – che  al  momento le  certificazioni di   persone,   nonché   quelle   emesse  in   materia di  privacy o  data  protection eventualmente  rilasciate in  Italia,  sebbene possano  costituire  una  garanzia  e  atto  di  diligenza  verso  le  parti  interessate dell’adozione   volontaria   di   un   sistema   di   analisi   e   controllo   dei   principi   e   delle   norme   di  riferimento, a   legislazione   vigente  non  possono  definirsi   “conformi agli   artt.   42   e   43   del regolamento 2016/679”, poiché devono ancora essere determinati i “requisiti aggiuntivi” ai fini dell’accreditamento degli organismi di certificazione e i criteri specifici di certificazione.

 

 

In allegato e nella sezione del sito Documenti – Dipartimento certificazione e Ispezione – Circolari tecniche – è pubblicata la Circolare DC N° 12/2017 ” Informativa in merito all’accreditamento prodotto (ISO/IEC 17065) delle certificazioni rilasciate in conformità allo schema ISDP 10003:2015 – Criteri e regole di controllo per la Certificazione dei processi per la tutela delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali – Reg. EU 679/2016″ del 20 luglio 2017.

e-state in privacy. Informazioni e consigli utili per tutelare i propri dati personali quando si è in vacanza

 

 

Informazioni utili su selfie e foto, protezione di smartphone e tablet, acquisti on line, uso di app, chat e social network quando si è in vacanza.

1. Nella stagione calda, non esporsi troppo con selfie e foto. Non tutti vogliono apparire on line, essere riconosciuti o far sapere dove e con chi si trovano durante le ferie estive. Soprattutto se le immagini possono risultare in qualche modo imbarazzanti. Se si postano foto o video in cui compaiono altre persone, è sempre meglio accertarsi prima che queste siano d’accordo, specie se si inseriscono anche dei tag con nomi e cognomi. E’ bene porre particolare attenzione alle foto di minori, per garantire anche il loro diritto alla riservatezza e proteggerli dall’eccessiva esposizione: le immagini pubblicate on line possono infatti finire anche nelle mani di malintenzionati.

 

2. Geolocalizzati? No, grazie. Per gli amanti della riservatezza che non vogliono far sapere dove sono durante le vacanze estive, il suggerimento è disattivare le opzioni di geolocalizzazione di smartphone e tablet, oltre a quelle dei social network utilizzati.

 

3. I “social-ladri” non vanno mai in vacanza. Postando sui social network informazioni sulle vacanze si potrebbe far sapere ad eventuali malintenzionati che la propria casa è vuota. Il pericolo aumenta se poi  si scrive per quanto tempo si resterà in ferie o in quali giorni. Il suggerimento è innanzitutto quello di evitare di postare sul web informazioni troppo personali, come ad esempio l’indirizzo di casa o le foto del proprio appartamento.

4. Non dimenticare di mettere la privacy in valigia. E’ bene controllare le impostazioni privacy dei social network utilizzati, limitando la visibilità e la condivisione dei post ai soli amici. Altra buona regola è fare attenzione a non accettare sconosciuti nella cerchia di amicizie on line. In generale, se disponibili, è bene attivare particolari misure di sicurezza come, ad esempio, il controllo degli accessi al proprio profilo social o un codice di sicurezza da ricevere via sms o e-mail nel caso si acceda ai social network da device diversi da quelli abituali. In questo modo è possibile accorgersi in tempo di eventuali accessi abusivi alle proprie pagine social personali e di furti di identità. Durante un viaggio può capitare di utilizzare il pc di un Internet café o una postazione web messa a disposizione dall’albergo per controllare l’e-mail personale o i propri profili social. E’ importante in questi casi ricordare – una volta terminata la consultazione – di fare sempre il logoff dagli account ed evitare di salvare le proprie credenziali nei browser di navigazione.

5. Attenzione ai “pacchi”. E’ bene fare attenzione a eventuali messaggi che contengono offerte straordinarie riguardo viaggi e affitti di case per le vacanze da ottenere,  ad esempio, cliccando su link che richiedono dati personali o bancari. Virus informatici, software spia, ramsonware e phishing possono essere in agguato. In generale, se si acquistano servizi –  ad esempio per prenotare hotel, viaggi aerei, automobili a noleggio, ecc. – è più prudente usare carte di credito prepagate o altri sistemi di pagamento che permettono di evitare la condivisione di dati del conto bancario o della carta di credito. Altra accortezza importante è controllare che l’indirizzo internet del sito su cui si fanno pagamenti on line non appaia anomalo (ad esempio, verificare se non corrisponde al nome dell’azienda che dovrebbe gestirlo) e se vengono rispettate le procedure di sicurezza standard per i pagamenti on line (ad esempio, la URL – cioè l’indirizzo – del sito deve iniziare con “https” e avere il simbolo di un lucchetto).

6. App-prova di estate. In vacanza molti utenti di smartphone e tablet scaricano app per giochi, suggerimenti turistici, ecc.. Questi prodotti possono anche nascondere virus o malware (cioè,  software pericolosi). Per proteggersi, buone regole sono: scaricare le app dai market ufficiali; leggere con attenzione le descrizioni delle app (se, ad esempio, nei testi sono presenti errori e imprecisioni, c’è da sospettare);  consultare eventuali recensioni degli altri utenti per verificare se sono segnalati problemi di sicurezza dei dati nell’uso di una determinata app; evitare che i minori possano scaricare app da soli.

 

7. Per chi non può proprio vivere senza wi-fi. Le connessioni offerte da bar, ristoranti, stabilimenti balneari e hotel potrebbero non essere sufficientemente protette e mettere pc, smartphone e tablet a rischio di intrusioni esterne da parte di malintenzionati a caccia di dati personali. Inoltre, connessioni “infettate” potrebbero veicolare virus e malware, esponendo i dispositivi collegati a diversi rischi, dal phishing al furto di identità. In ogni caso, quando non si è certi del livello di sicurezza della connessione wi-fi, meglio evitare di usare servizi che richiedono credenziali di accesso (ad esempio, alla propria webmail, ai social network, ecc.), fare acquisti on line con la carta di credito o utilizzare il conto on line. Una buona precauzione è disabilitare la funzione di accesso automatico dello smartphone e del pc alle reti wi-fi per poter eventualmente verificare – prima di usarle – se le reti disponibili offrono adeguati standard di sicurezza.

8. Scegliere una protezione alta per non rimanere “scottati”.  Aggiornamenti software costanti e programmi antivirus, magari dotati anche di anti-spyware e anti-spam, possono essere buone precauzioni per evitare furti di dati o violazioni della privacy. E’ bene mantenere aggiornati anche i sistemi operativi di tutti i dispositivi utilizzati per garantirsi una maggiore protezione.

 

9. Smartphone e tablet pronti a “partire”. Durante le vacanze, può accadere che smartphone e tablet siano smarriti o vengano rubati: è quindi bene seguire alcune accortezze. In generale, è opportuno non conservare dati troppo personali sui device (ad esempio, password o codici bancari) e prendere altre piccole precauzioni, come quella di evitare che i browser e le app memorizzino le credenziali di accesso a siti e servizi (ad esempio, posta elettronica, social network, e-banking). Per proteggere i dati contenuti nei dispositivi, conviene impostare un codice di accesso sicuro e conservare con cura il codice IMEI, che si trova sulla scatola al momento dell’acquisto e che serve a bloccare il dispositivo a distanza. Prima di partire potrebbe inoltre essere utile fare un backup di tutte le informazioni (numeri di telefoni, foto, ecc.) su “chiavette” o hard disk esterni, oppure trasferirle sul cloud. Ovviamente, in quest’ultimo caso, è bene informarsi sulle condizioni contrattuali e sulle garanzie privacy del servizio.

 

10. Per navigare tranquilli nel mare dei messaggi. Nel periodo estivo si utilizzano molto sms, chat e sistemi di messaggistica. Alcuni messaggi potrebbero però contenere virus, malware o esporre al rischio di spam. E’ quindi sempre bene fare molta attenzione prima di scaricare programmi, aprire eventuali allegati o cliccare su link che possono essere contenuti nel testo o nelle immagini presenti all’interno dei messaggi ricevuti. Si possono poi adottare semplici precauzioni: ad esempio, non rispondere a messaggi provenienti da sconosciuti. Se si usa un pc, si può passare il mouse su un link senza cliccarlo e verificare – in basso a sinistra nel browser – la URL reale al quale si è indirizzati.

 

Non lasciare a casa il buon senso.  La miglior difesa anche nel periodo delle vacanze è usare con consapevolezza e attenzione le nuove tecnologie e gestire con accortezza i nostri dati personali, ricordando semplici regole che tutti possono mettere in campo.

Per maggiori informazioni, è possibile consultare anche la sezione Diritti e Prevenzione del sito web http://www.garanteprivacy.it e le campagne di comunicazione del Garante.

E’ inoltre possibile rivolgersi per informazioni, chiarimenti o segnalazioni all’Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) del Garante.

 

Newletter del Garante Privacy – Le novità del 30 giugno 2017

 

 

Dati giudiziari dipendenti trattati solo se azienda autorizzata da legge o da Garante

Il Garante per la protezione dei dati personali  ha rigettato l’istanza di una società che chiedeva di essere autorizzata ad effettuare un trattamento di dati giudiziari dei propri dipendenti non previsto da una adeguata base giuridica. La società, che gestisce ed eroga servizi per clienti pubblici e privati, al dichiarato fine di ottemperare ad una richiesta contrattuale, intendeva infatti raccogliere e utilizzare le informazioni presenti nel casellario giudiziale fornito dai propri lavoratori e comunicarle a una ditta appaltante.

Il trattamento dei dati giudiziari era finalizzato a consentire alla ditta appaltante di poter esprimere il proprio gradimento o meno sui lavoratori impiegati nello svolgimento dei servizi, nel caso specifico a bordo dei treni, inquadrati come manovale e pulitore.

Nel respingere l’istanza, l’Autorità ha ribadito che i soggetti privati possono trattare i dati giudiziari soltanto se autorizzati da una espressa disposizione di legge o da un provvedimento del Garante in cui siano indicate le finalità di rilevante interesse pubblico del trattamento, i tipi di dati e le operazioni eseguibili.

Nel caso esaminato dal Garante,  la società non ha indicato, né risulta esservi, una base giuridica (legislativa, regolamentare o contrattuale) adeguata a legittimare quel determinato trattamento di dati giudiziari.

Nel Ccnl e nel contratto aziendale di gruppo inoltre, non vi sono disposizioni da cui emerge l’indispensabilità del trattamento dei dati giudiziari dei dipendenti per lo svolgimento delle attività nelle quali saranno impiegati i lavoratori.

La società infine, non ha indicato e comunque non risulta una base giuridica che autorizzi la comunicazione di dati alla società appaltante.

Fonte: Garante Privacy