Archivi categoria: Lavoratori e privacy

Garante privacy: no al controllo indiscriminato dei lavoratori

Non è possibile monitorare la navigazione internet dei lavoratori in modo indiscriminato. Indipendentemente da specifici accordi sindacali, le eventuali attività di controllo devono comunque essere sempre svolte nel rispetto dello Statuto dei lavoratori e della normativa sulla privacy.

È quanto affermato dal Garante per la protezione dei dati personali in un provvedimento sanzionatorio nei confronti del Comune di Bolzano, avviato sulla base del reclamo presentato da un dipendente che, nel corso di un procedimento disciplinare, aveva scoperto di essere stato costantemente controllato. L’amministrazione, che inizialmente gli aveva contestato la consultazione di Facebook e Youtube durante l’orario di lavoro, aveva poi archiviato il procedimento per l’inattendibilità dei dati di navigazione raccolti.

Dagli accertamenti del Garante è emerso che il Comune impiegava, da circa dieci anni, un sistema di controllo e filtraggio della navigazione internet dei dipendenti, con la conservazione dei dati per un mese e la creazione di apposita reportistica, per finalità di sicurezza della rete. Sebbene il datore di lavoro avesse stipulato un accordo con le organizzazioni sindacali, come richiesto dalla disciplina di settore, il Garante ha evidenziato che tale trattamento di dati deve comunque rispettare anche i principi di protezione dei dati previsti dal Gdpr. Il sistema, implementato dal Comune, senza aver adeguatamente informato i dipendenti, consentiva invece operazioni di trattamento non necessarie e sproporzionate rispetto alla finalità di protezione e sicurezza della rete interna, effettuando una raccolta preventiva e generalizzata di dati relativi alle connessioni ai siti web visitati dai singoli dipendenti. Il sistema raccoglieva inoltre anche informazioni estranee all’attività professionale e comunque riconducibili alla vita privata dell’interessato.

Nel provvedimento l’Autorità ha rimarcato che l’esigenza di ridurre il rischio di usi impropri della navigazione in Internet non può portare al completo annullamento di ogni aspettativa di riservatezza dell’interessato sul luogo di lavoro, anche nei casi in cui il dipendente utilizzi i servizi di rete messi a disposizione del datore di lavoro.

Nell’ambito dell’istruttoria, sono state inoltre riscontrate violazioni anche in merito al trattamento dei dati relativi alle richieste di accertamento medico straordinario da parte dei dipendenti, effettuate attraverso un apposito modulo, Il modulo, messo a disposizione dall’amministrazione, prevedeva la presa visione obbligatoria da parte del dirigente dell’unità organizzativa, circostanza che comportava un trattamento di dati sulla salute illecito.

Il Garante, tenendo conto della piena collaborazione dell’amministrazione, ha disposto una sanzione di 84.000 euro per l’illecito trattamento dei dati del personale. Il Comune dovrà anche adottare misure tecniche e organizzative per anonimizzare il dato relativo alla postazione di lavoro dei dipendenti, cancellare i dati personali presenti nei log di navigazione web registrati, nonché aggiornare le procedure interne individuate e inserite nell’accordo sindacale.

FAQ Privacy e Coronavirus (Covid19) – Il comportamento legittimo del datore di lavoro.

Durante l’ultima settimana c’è stata una corsa da parte delle aziende a svolgere controlli sui possibili contagi da Covid-19 dei propri dipendenti, fornitori, clienti e in generale dei visitatori delle loro sedi.

Sono state applicate molte azioni “faidate”, con grosse problematiche privacy relative alla pratica di  misurare all’esterno delle aziende, la temperatura corporea (la “febbre”) dei dipendenti, rifiutando l’accesso qualora risulti una temperatura superiore ai 37 gradi. In questo caso i lavoratori vengono rimandati a casa.

Tutto questo è legittimo? In caso di risposta negativa, come deve essere svolto dal punto di vista privacy tale attività?

Una chiara risposta l’ho trovata nell’articolo di Andrea Sitzia, Professore associato di diritto del lavoro Università di Padova, pubblicato sull’ultimo numero della newsletter di Federprivacy.

Riporto i passi più salienti dell’articolo che può essere consultato direttamente dal seguente link

…la misurazione della febbre possa dirsi legittima qualora venga aggiornato il documento di valutazione del rischio, con indicazione del medico competente che prescriva una tale misura come idonea a prevenire il rischio secondo criteri e modalità di diligenza e prudenza. È evidente che solamente qualora la scienza medica indichi una tale misura come necessaria, anche il trattamento del dato personale potrà ritenersi legittimo, purché trattato nel rispetto di tutte le prescrizioni in materia sopra richiamate.

Se, a questo punto, ottemperando ad una misura di sicurezza identificata e prescritta all’interno del DVR, un lavoratore dovesse risultare “fuori parametro”, ed il datore di lavoro, sempre nel rispetto di quanto prescritto dal medico competente, dovesse rifiutare la prestazione lavorativa, la sospensione della prestazione, pur lasciando aperto il profilo retributivo, potrebbe dirsi legittima….

 

Controlli Statuto dei lavoratori e Privacy – correlazione

Utile tabella in cui sono riportate le correlazioni tra i controlli richiesti dallo Statuto dei lavoratori e dalla vigente normativa privacy relativi a:
_ uso posta elettronica e internet
_ utilizzo di dati biometrici per riconoscimento lavoratori
_ installazione impianti di video sorveglianza
_ installazione di sistemi satellitari
_ monitoraggio costi telefoni aziendali

Puoi scaricare la tabella di correlazione Statuto dei lavoratori / Adempimenti privacy dall’area riservata di www.clubdpo.com